domenica 26 giugno 2016

VIDOR - Pascolo abusivo in zona a protezione speciale (articolo integrale)

   Pascolo abusivo in zona a protezione speciale. Lo denuncia l'associazione cacciatori di Vidor, stanca di voler ogni anno assistere allo scempio che viene fatto nel periodo primaverile nell'area golenale del Piave, stravolgendo di fatto la conservazione degli habitat e l'equlibrio faunistico. 
   Il territorio di Vidor è attraversato ogni anno, nei mesi di aprile, maggio e giugno da numerose greggi di pecore che, oltre a crare problemi di deiezione lungo le strade e disagi alla circolazione dei mezzi, si fermano per più giorni lungo l'area delle “grave” creando disastri ambientali. 
   “E' una situazione – ha spiegato Manuel Tessaro, presidente dell'associazione - ormai diventata intollerabile. Ogni gregge ha migliaia di animali che divorano tutta l'erba, gli arbusti e perfino la corteccia delle piante, lasciando il terreno completamente spoglio di vegetazione che, appena ricresce, viene distrutta da un altro gregge. Oltre ad infestare il territorio di zecche, i mesi primaverili sono proprio quelli nei quali gli animali selvatici covano o partoriscono; si pensi alle covate dei fagiani, delle anatre, ai piccoli leprotti ma, anche, a tutti quegli uccelli che nidificano a terra o negli arbusti divorati e calpestati dalle pecore”. 
(Dopo il passaggio delle pecore)
   Tessaro osserva, ad esempio, che nel territorio delle Grave del Piave di Vidor esistono anche pochi esemplari di un uccello, l'occhione, che è inserito nella lista europea da proteggere, che depone le uova tra i sassi del greto del fiume nel periodo di passaggio delle greggi con alta probabilità di perdita dell'intera nidiata. ”Ebbene, - continua Tessaro - tutti questi animali selvatici vengono sterminati dal passaggio di pecore e capre. E quei pochi animali adulti, che si salvano, vengono catturati di notte dai cani dei pastori, ben addestrati a procurarsi il cibo in natura”. “Tale distruzione – conclude - non può più continuare, tanto più che siamo in un sito di interesse comunitario nell'ambito della direttiva europea denominata Rete Natura 2000”.
   L'associazione cacciatori auspica che il Comune di Vidor adotti un apposito regolamento, come hanno fatto altri Comuni, che tuteli il territorio protetto, prevedendo controlli e sanzioni pesanti per i trasgressori. 

Testo di Giampietro Comarella

mercoledì 8 giugno 2016

Si riunisce questa sera il consiglio comunale di Moriago

      Si riunisce questa sera, alle ore 20.30, il consiglio comunale di Moriago. 
(Municipio - foto internet)
   Tra gli argomenti all'ordine del giorno la variaziome al programma delle opere pubbliche dell'anno in corso. “Portiamo in consiglio - ha affermato il sindaco, Giuseppe Tonello la variazione dell'importo del progetto relativo alla scuola elementare e palestra per ottenere il certificato di prevenzione incendi. Il progetto sarà di 290 mila euro, comprese le spese di progettazione. La differenza sarà finanziata con l'avanzo di amministrazione”. 
   All'esame del consiglio anche la mozione presentata dal capogruppo consiliare di opposizione della lista “Moriago Mosnigo Civica”, Lina De Conti, riguardante il ripristino e potenziamento della linea ferroviaria regionale Belluno-Padova con nodo a Cornuda. “Chiediamo che anche il nostro Comune si faccia sentire, - ha commentato Lina De Conti - perchè venga rispristinato il collegamento diretto del tratto Belluno-Padova, senza il cambio obbligatorio a Montebelluna, come previsto dall'attuale orario, per non isolare aree di valenza turistica e molto abitate, che comprendono la Pedemontana Trevigiana, il Quartier del Piave e il bellunese. E tutto ciò perchè sono in circolazione locomotori obsoleti non in grado di reggere i lunghi percorsi. Questa non è efficienza. Bisognerebbe invece potenziare ed elettrificare la tratta che collega le due città". 
Giampietro Comarella

sabato 4 giugno 2016

Nella parrocchiale di Colbertaldo di Vidor una lapide in ricordo di don Riccardo Zannoni

   Domani mattina, durante la S. Messa delle ore 8.30 nella parrocchiale di Colbertaldo, sarà benedetta e collocata sull'altare dell'Immacolata una lapide, che ricorda don Riccardo Zannoni, parroco della comunità locale dall'11 gennaio e fino al 24 maggio 1914, data con la quale il sacerdote partì per la Grande Guerra in veste di cappellano militare del 55° Reggimento Fanteria.
   Don Riccardo, che era nato il 25 maggio 1882 a Villa di Villa, morì assieme a 2.300 soldati nel piroscafo Principe Umberto, affondato nel basso mare Adriatico l'8 giugno 1916 da un sottomarino tedesco. I soldati, che erano quasi tutti trevigiani, stavano rientrando in patria dopo una misione in Albania.  
   Officerà la cerimonia mons. Antonio Moretto, parroco di Colbertaldo.
   Per l'occasione verrà esposta anche una foto d'epoca, conservata in archivio, ove si potrà vedere l'altare dell'Immacolata rimasto illeso durante il bombardamento della chiesa.
   
   Il sacrificio di Riccardo Zannoni e dei 2.300 commilitoni è ricordato anche nel libro di mons. Domenico Visintin: “Perchè quelli che verranno ricordino”. Il testo, edito per la prima volta nel 1919 e che è stato ristampato dal settimanale diocesano “L'Azione” nel contesto dei 100 anni della Grande Guerra, raccoglie le biografie dei sacerdori e dei chierici del seminario di Vittorio Veneto, morti durante la Prima Guerra Mondiale.


Giampietro Comarella