martedì 19 novembre 2013

La comunità di Vidor in festa nel 25esimo anniversario di ordinazione presbiteriale di don Livio Dall'Anese - 19 novembre 2013

(Don Livio Dall'Anese taglia la torta)
   Oggi la comunità parrocchiale di Vidor  ha festeggiato il 25esimo anniversario di ordinazione presbiteriale  di don Livio Dall'Anese, avvenuta il 19 novembre 1988 presso la cattedrale di Vittorio Veneto, suo paese natale.
(Don Livio Dall'Anese con i familiari ed amici)

   Con immensa gioia hanno partecipato all'evento i familiari e diversi confratelli sacerdoti, che nella solenne concelebrazione Eucaristica delle ore 19 hanno voluto rendere grazie a Dio del dono della vita sacerdotale e dell’amore, attraverso i quali il Signore ha guidato don Livio in questi 25 anni, trascorsi in terra di missione e in alcune altre realtà parrocchiali della nostra diocesi.
   
 Era presente anche una nutrita rappresentanza di fedeli delle parrocchie di Bibano, Godega e Pianzano, ove il sacerdote era stato parroco in solido dal 2004 fino all'arrivo a Vidor avvenuto il 22 settembre scorso. 
(Un momento conviviale)
   Durante l'omelia don Livio Dall’Anese ha ringraziato il Signore per l’esperienza vissuta in questi 25 anni e tutti quelli che si sono uniti oggi con lui nella preghiera.
   La festa è continuata poi presso il salone del centro polifiunzionale di Vidor, ove il gruppo missionario, al quale si sono uniti altri volontari, ha preparato delle tavole per un momento di convivialità e di condivisione.




(Un altro momento conviviale)

Testo e foto di
Giampietro Comarella

domenica 17 novembre 2013

Tradizionale pranzo annuale per soci e collaboratori della Pro Loco "La Vidorese" - 17 novembre 2013

(Staff della Pro Loco "'La Vidorese")

   Soci, simpatizzanti, collaboratori e amici della Pro Loco “La Vidorese” si sono dati oggi appuntamento presso la struttura del centro polifunzionale, in via Palladio, a Vidor, per il tradizionale pranzo sociale. 
   Un modo per consolidare l’amicizia all’insegna della solidarietà e della condivisione, valori che hanno sempre contraddistinto l’associazione sin dalla sua nascita avvenuta il 20 dicembre 1953. Un sessantesimo di attività iniziate con la gestione delle feste paesane e sportive per poi arrivare nel tempo alla promozione del territorio e delle peculiarità turistico-culturali locali.
(Il salone della Pro Loco al  gran completo)
   
   Assieme ai soci della Pro Loco hanno consumato il pranzo, seduti in tavole distinte e con un menù diverso, anche i ragazzi, in ritiro spirituale, che si stanno preparando a ricevere la Prima Comunione, accompagnati dal nuovo parroco don Livio Dall'Anese, dai genitori e dai familiari.

   Una festa nella festa, quindi, che ha unito per l'occasione oltre duecento persone, che hanno avuto modo di socializzare tra loro e vivere, nello stesso tempo, un momento di sereno confronto e di allegria.

(Un momento della festa)


Poi, com'è ormai abitudine, non poteva mancare in coda al pranzo la lotteria con ricchi premi, che sono andati, naturalmente, sempre ai più fortunati.

   Per i soci della Pro Loco è stata anche l'occasione per rinnovare l'iscrizione all'associazione, che raccoglie in paese un nutrito numero di adesioni.  
  

Foto e testo
 di Giampietro Comarella

  
    


 

domenica 3 novembre 2013

"In silenzio" - Una serata in compagnia del fotografo Mario Vidor - 30 ottobre 2013

   


   Mario Vidor, uno dei fotografi italiani più interessanti e rappresentativi del momento, è stato ospite il 30 ottobre del circolo fotografico di Silea "Venetofotografia". L'incontro, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico, si è tenuto presso la sala Tamai in via Roma. 
   Mario Vidor, oltre a dare voce a quel misterioso e al tempo stesso etereo "Silenzio" che il fotografo riesce a imprimere in ogni immagine, ha esposto i suoi lavori, alcuni oggetto di lunghe e pazienti ricerche, aiutato con la proiezione di fotografie.

   "Per realizzare al meglio un progetto - ha detto Mario Vidor - non bisogna avere fretta. Possono passare anche degli anni. Bisogna trovare la giornata giusta, con la nuvola o la nuvoletta al posto giusto, per scattare una foto adeguata al lavoro che si intende sviluppare". Per l'ultima opera pubblicata, dal titolo: "Chioggia nei giorni del disagio", l'autore ha raccontato di aver dovuto tornare sul posto più volte per completare il lavoro che aveva iniziato casualmente. 
   Mario Vidor ha sostenuto che non è necessario possedere una macchina fotografica costosa e all'avanguardia per fare delle belle foto. L'importante è sapere cosa si vuol fare, avere una buona intuizione e contare su un buon obiettivo. Non si è scandalizzato sull'uso di "Adobe Photoshop", che può essere sicuramente utile per ritagliare una fotografia.
   E' seguito un articolato dibattito durante il quale l'esperto fotografo ha risposto a tutte le domande che gli sono state fatte.
   Mario Vidor è nato a Farra di Soligo nel 1948. Dopo le prime esperienze pittoriche iniziate negli anni ottanta la sua attenzione passa alla fotografia. Lo affascina i maggiori maestri dell'immagine. La sua ricerca si sviluppa in due direzioni: l'indagine storico-scientifica e il linguaggio creativo. 
   Dopo la sua prima pubblicazione "Sulle terre dei Longobardi" (1989), sono seguiti numerosi altri volumi di fotografia e alcune singolari cartelle foto-litografiche. 
   Con il libro "Semplicemente Italia" ha ricevuto a Pontremoli, nel settembre del 1992, il premio bancarella. Sono seguiti poi diversi altri prestigiosi riconoscimenti. Tra i più importanti il premio “Carlo Goldoni” (1996) per la miglior fotografia Veneta, il premio “Territorio Odissea 2000” a Macerata (1998) per il controverso libro “Le torri di Babele” e il premio nella categoria “Fotografia Creativa”, conferitogli a Orvieto nel marzo 2002 per il libro “Pagine Bianche”. A Garda (VR) nel maggio 2003 ha ricevuto il riconoscimento B.F.I. dalla FIAF. 

   Ha tenuto numerosissime mostre personali (oltre 280) nelle principali città italiane e all’estero.
   Nel 1995 Mario Vidor è stato tra i soci fondatori del club di Pieve di Soligo "Fotografica", diventandone primo presidente, nonchè motore trainante del sodalizio, divenuto ben presto tra i circoli di maggiore spicco in ambito non solo territoriale ma, anche, nazionale. Uno dei fiori all'occhiello del circolo era la mostra internazionale di fotografia, ove ogni anno venivano esposte non solo fotografie dei soci, ma soprattutto di artisti emergenti di grande talento.


Testo e foto di Giampietro Comarella