L’Osteria senz’oste di Santo Stefano di Valdobbiadene, sanzionata con 62.000 euro ma che potrebbero addirittura arrivare a 300.000, ove si entra servendosi da soli lasciando qualche obolo nella cassetta, continuerà a far discutere ancora. Il rustico disabitato si trova sulle colline del Cartizze ed è meta di visitatori anche provenienti dall’estero.
Domenica è arrivato a Valdobbiadene il sottosegretario alle finanze e all’economia Enrico Zanetti deputato di Scelta Civica. E’ venuto a verificare i fatti, al di là di tutte le chiacchiere che in questi giorni si sono rincorse, per rendersi conto di persona di una situazione che sembra un caso unico in Italia e che potrebbe avere del paradosso.
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Il sottosegretario Zanetti con il sindaco di Valdobbiadene Zambon |
Gli avventori si accomodano in una stanza di 10 mq e consumano quello che c’è, anche gratuitamente: pane, salumi, formaggio e vino. Quello che avviene in questa casa per il fisco è un’attività “in nero” e quindi va sanzionata.
L’on. Zanetti è tornato ieri a Roma con un dossié ricco di documenti messi a disposizione dal Comune di Valdobbiadene e dal proprietario dell’Osteria,Cesare De Stefani, che con il fratello Giacomo è titolare di un salumificio a Guia, poco distante dal rustico. Il sottosegretario ha portato con sé soprattutto il ricorso presentato da De Stefani alla Procura della Repubblica. Andremo a fondo sulla questione - ha detto l’on Zanetti - perché il Governo non deve fare solo da spettatore”.
Soddisfatto anche il sindaco di Valdobbiadene dopo l’incontro con il sottosegretario: “Non si può scaricare la colpa al Comune. I problemi si affrontano facendo degli incontri non rispondendoci per comunicati stampa. Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità all’Agenzia delle Entrate sin dal sorgere del problema. Ringrazio l’On. Zanetti che ha preso in mano la questione”.
Anche Cesare De Stefani è soddisfatto dell’incontro: “Posso affrontare serenamente i media perché non ho nulla da nascondere. Le mie sofferenze sono quelle di un territorio e di una nazione”.
“Ci aspettiamo giustizia, - ha aggiunto il suo avvocato - perché sono fiducioso che la questione si risolverà secondo i nostri desideri".
Testo e foto
di Giampietro Comarella